Ma la fiducia dei consumatori italiani precipita ai livelli del 2008. Secondo l'Istituto di Francoforte il rischio di contagio è stato allontanato "solo grazie ai maxi prestiti" alle banche
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La Bce ha tagliato le stime trimestrali sulla crescita dell'area euro. Le nuove proiezioni danno ora fra -0,5% e +0,3% la crescita 2012, che a dicembre era invece stimata fra -0,4% e +1%. Per il 2013 la crescita prevista è fra 0 e +2,2%. Gli economisti della Bce hanno rialzato anche le loro previsioni sull'inflazione nell'area euro tra 2,1 e 2,7% nel 2012 e tra 0,9% e 2,3% nel 2013.
"Con i maxi-prestiti alle banche contenuti i contagi"
"Migliorando le condizioni di finanziamento per le banche", la Bce, con le operazioni di rifinanziamento a tre anni decisi, "ha verosimilmente evitato il processo disordinato di ridimensionamento degli attivi bancari, che avrebbe messo sotto pressione alcuni settori del mercato finanziario" e ha contribuito "a contenere gli effetti di contagio della crisi del debito sovrano per i mercati del credito e quelli finanziari più in generale".
E' probabile che due operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (Orlt), sottolinea l'Istituto di Francoforte, "abbiano migliorato il clima di fiducia del mercato per un'ampia gamma di attività e concorso alla graduale riapertura di alcuni segmenti del mercato". Tuttavia il fenomeno "va considerato anche alla luce del risanamento dei conti pubblici in atto nell'area dell'euro e dei recenti segnali di stabilizzazione economica".
"Italia prima per restringimento dello spread"
Tra il novembre 2011 e inizio marzo di quest'anno, l'andamento dei differenziali di rendimento delle emissioni sovrane senza rating 'AAA', quindi anche quelli italiani, rispetto alla Germania "hanno mostrato un profilo netto, tendendo a restringersi per la maggior parte dei Paesi, ad eccezione della Grecia". Lo sottolinea la Bce nel Bollettino mensile di marzo, aggiungendo che, tra tutti i Paesi dell'euro, è stata l'Italia "a riportare il maggior restringimento" degli spread sulle obbligazioni sovrane (-166 punti) "nonostante il suo declassamento da parte delle tre principali agenzie di rating".
"Precipita, ai livelli del 2008, la fiducia dei consumatori"
La fiducia dei consumatori italiani "dopo un'iniziale ripresa" all'uscita dalla fase peggiore della crisi, "si è gradualmente indebolita per riportarsi su livelli analoghi a quelli osservati durante la recessione del 2008-2009". Lo scrive la Bce nel Bollettino mensile di marzo, prendendo in esame l'andamento della fiducia dei consumatori nei vari Paesi dell'Eurozona, e la relazione con i consumi privati rispetto al minimo registrato nel marzo 2009 durante la crisi. Nel complesso, il clima nell'Eurozona è migliorato nel febbraio 2012 per il secondo mese consecutivo, rileva la Bce, dopo essersi "marcatamente deteriorato nella seconda metà del 2011" e si colloca "ben al di sopra" del minimo del marzo 2009, pur restando "ampiamente inferiore alla media di lungo periodo". Il dato complessivo cela tuttavia "andamenti divergenti tra i singoli Paesi: rispetto all'ultimo minimo del marzo 2009, si osserva un rafforzamento significativo della fiducia dei consumatori in Germania e Spagna. In Francia, invece, il recupero è stato contenuto" mentre in Italia, appunto, dopo un iniziale recupero, si è tornati ai livelli peggiori della crisi finanziaria.
"Con aumento dell'Iva, nel 2012 aumenta l'inflazione"
"In Italia l'aumento dell'iva, sebbene introdotto solo nel settembre 2011, ha determinato un impatto meccanico di 0,2 punti percentuali per tutto il 2011", scrive la Bce in un riquadro dedicato all'impatto delle imposte indirette sul tasso di inflazione. In prospettiva, sottolinea, "diversi paesi, fra cui Irlanda, Cipro, Italia, Francia e Portogallo, hanno applicato o annunciato aumenti dell'Iva che avranno un impatto nel 2012 e determineranno il protrarsi delle pressioni al rialzo sull'inflazione nel corso dell'anno".